Dottor Marco Mirani

Capo Sezione di Endocrinologia e Diabetologia

Aree di interesse medico

Endocrinologia e Diabetologia

Specializzazione

Endocrinologia E Malattie Del Metabolismo

Pubblicazioni personali su PubMed

Tissue glucocorticoid resistance/hypersensitivity syndromes.

2003 Jun 17

L-carnitine: A nutritional modulator of glucocorticoid receptor functions.

HIV-1 protein Vpr suppresses IL-12 production from human monocytes by enhancing glucocorticoid action: potential implications of Vpr coactivator activity for the innate and cellular immunity deficits observed in HIV-1 infection.

Posizioni

Le cliniche in cui lavora il medico

IRCCS Humanitas Research Hospital, Via Alessandro Manzoni, 56, Rozzano, MI, Italia

Domande frequenti

Cos’è l’ipertiroidismo?

L’ipertiroidismo è una condizione caratterizzata dalla presenza in circolo di quantità eccessive di ormoni tiroidei (tiroxina,T4 e triiodotironina, T3). La maggior parte dei pazienti riesce a convivere serenamente con questo disturbo, a patto che sia trattato in modo opportuno. In caso contrario le sue conseguenze possono essere serie.

sintomi con cui l’ipertiroidismo può manifestarsi con perdita improvvisa di peso, aumento dell’appetito, tachicardia, aritmia o palpitazioni, ansia, nervosismo e irritabilità, tremori e sudorazione intensa, irregolarità mestruali, intolleranza al caldo, disturbi intestinali, stanchezza e debolezza muscolare, disturbi del sonno, assottigliamento della pelle e capelli fragili. Nel caso del morbo di Graves l’ipertiroidismo può associarsi a una complicanza oculare (oftalmopatia di Graves), che si manifesta inizialmente con la comparsa di occhi sporgenti (esoftalmo). Le tiroiditi subacute si caratterizzano per la presenza di febbre e dolore al collo.

Cos’è l’ipotiroidismo?

L’ipotiroidismo è una sindrome dovuta ad una insufficiente azione degli ormoni tiroidei a livello dei vari tessuti; più spesso ciò avviene quando la tiroide non produce una quantità sufficiente di ormoni. Ciò determina uno squilibrio in tutto l’organismo.

L’ipotiroidismo influenza le reazioni chimiche che avvengono in tutto il corpo determinando un rallentamento dei processi metabolici. Si tratta di una condizione che, nella sua fase precoce, raramente causa sintomi evidenti; qualora si protragga nel tempo, può però portare a seri problemi di salute.

Cosa sono i noduli tiroidei?

I noduli tiroidei sono piccole masse solide o a contenuto liquido che si formano nel contesto della tiroide, una ghiandola localizzata alla base del collo.

La maggior parte dei noduli tiroidei non dà sintomi: essi vengono spesso rilevati in modo accidentale durante un controllo medico di routine e non costituiscono un grave problema di salute. I noduli tiroidei che si rivelano tumorali costituiscono una bassa percentuale dei casi.

Il trattamento delle nodularità tiroidee varia a seconda della loro tipologia.

Cos’è il carcinoma della tiroide?

Il carcinoma della tiroide viene considerato una neoplasia rara in quanto costituisce il 2% di tutti i tumori. Si può manifestare a tutte le età, con massima incidenza tra i 25 e i 60 anni e con una maggiore prevalenza nel sesso femminile. Tali neoplasie sono invece molto rare nei bambini. La sopravvivenza è molto elevata, superando il 90% a 5 anni nelle forme differenziate.

I tumori della tiroide originano nella maggior parte dei casi dalle cellule follicolari (che compongono il tessuto tiroideo insieme alle cellule parafollicolari o C) e si distinguono in:

  • Carcinoma papillare: è la forma più frequente di carcinoma differenziato della tiroide (circa il 75%). Presenta una crescita lenta e può dare luogo a metastasi che interessano i linfonodi del collo. In alcuni pazienti il tumore è multifocale e può interessare entrambi i lobi della tiroide.
  • Carcinoma follicolare: rappresenta circa il 15% dei carcinomi differenziati della tiroide e può dare luogo a metastasi a distanza. Colpisce per lo più persone di età superiore ai 50 anni.
  • Carcinoma anaplastico: è un tipo di tumore raro (<1% dei tumori della tiroide) ma particolarmente aggressivo e di difficile gestione, in quanto dà metastasi a distanza molto precocemente.
  • Carcinoma midollare: origina dalle cellule parafollicolari (o cellule C) e si caratterizza per la presenza di elevati livelli circolanti di calcitonina. Tale tumore può avere un andamento familiare e può essere la manifestazione di sindromi genetiche quali la sindrome neoplastica multiple tipo 2 (MEN2).

Quali sono le malattie della tiroide?

Le patologie tiroidee sono di frequente riscontro nella popolazione, soprattutto nelle donne in cui sono da 5 a 10 volte più frequenti rispetto agli uomini,  con un trend in continua crescita negli ultimi anni. Spesso, inoltre, queste patologie si manifestano in assenza di sintomi o con sintomi aspecifici per cui la loro corretta identificazione non è sempre facile.

È necessario che il percorso diagnostico inizi dal medico di medicina generale che, di fronte a un sospetto clinico, consigli al paziente una valutazione iniziale della salute tiroidea e invii successivamente il paziente da un endocrinologo in caso di esami alterati.

Le malattie della tiroide possono essere legate a un’alterazione della sua funzione (ipotiroidismo o ipertiroidismo), oppure alla comparsa di formazioni all’interno della ghiandola che prendono il nome di noduli.

Cos’è il diabete di tipo 1?

Il diabete di tipo 1, detto anche diabete giovanile o insulino-dipendente, insorge tipicamente prima dei 30 anni, in particolare nell’infanzia o in età adolescenziale, per la completa assenza della secrezione dell’insulina conseguente alla distruzione delle beta-cellule del pancreas che la producono. Riguarda il 5-10% dei diabetici.

Cos’è il diabete di tipo 2?

Il diabete di tipo 2, detto anche diabete insulino-resistente o senile, insorge tipicamente in età adulta (di solito dopo i 30-40 anni) ed è caratterizzato da un difetto (che può peggiorare nel tempo) nella produzione dell’insulina da parte del pancreas, che si instaura su una preesistente condizione di insulino-resistenza, ovvero una resistenza all’azione dell’insulina che si verifica, in particolare, nel fegato, nel tessuto muscolare e in quello adiposo. A causa di questa resistenza, l’insulina non riesce a svolgere la propria funzione a livello degli organi bersaglio, con conseguente eccessiva produzione di glucosio da parte del fegato e una sua ridotta utilizzazione da parte dei muscoli.

Cos’è il diabete mellito?

Il diabete mellito è una malattia cronica che solo in Italia interessa oltre tre milioni di persone (il 5,3% della popolazione).
È caratterizzata da una condizione di iperglicemia, ovvero un’eccessiva presenza di zuccheri (glucosio) nel sangue, a sua volta conseguente a una carenza (per insufficiente o assente produzione) o a una ridotta azione dell’insulina, l’ormone prodotto dal pancreas e deputato al controllo del livello ematico di zuccheri (glicemia).